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Troiani nel Mondo Forma Mentis Prima raccolta poetica di Michele Prencipe
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Forma Mentis Prima raccolta poetica di Michele Prencipe

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Troiani nel Mondo - Troiani nel Mondo
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Giovane autore del comune di Troia (FG) Stringere tra le mani una copia del proprio libro è una sensazione a cui ancora non so dare un nome. Forse perché non si tratta propriamente di una sensazione, ma di un pastrocchio di emozioni. Da una parte c’è ansia mista ad imbarazzo per il pensiero che ciò che hai scritto ormai non sia soltanto tuo, ma che finirà tra le mani di chissà quante persone. Dall’altra invece la serena consapevolezza di aver sigillato all’interno di una copertina un capitolo di vita, la serena consapevolezza di averci messo sopra la parola “fine” e di poter andare finalmente avanti, ricominciare; a scrivere magari, perché no. Il libro in questione è Forma Mentis, la mia prima pubblicazione, volumetto edito dalla casa editrice Gruppo Albatros – Il Filo. Forma Mentis è una raccolta poetica, o almeno così mi è stato detto. Come vi dicevo, è un piccolo libello, ottanta pagine in cui è compressa la mia lente sul mondo. Il libro si divide in tre sezioni che toccano gli argomenti più svariati dal momento che nasce come una selezione del materiale che ho prodotto negli anni passati. La prima sezione è dedicata agli albori del passato. Mito e religione si mescolano nelle trame della reinterpretazione; la religione assume i contorni austeri della mitologia e il mito diventa una preghiera arcana; il tono è potente, reverenziale a tratti. Personaggi senza tempo cantano ancora una volta sospesi tra il sogno della storia e l’incubo dell’oblio. La seconda sezione invece ha come centro un tema al quale sono molto affezionato: quello della donna. Da sempre sono stato affascinato dal ruolo della donna nella storia, e quelle che racconto io sono storie di donne, amiche, madri, vittime. Donne forti, donne deboli e qui la sezione si conclude con un paradosso perché proprio nell’ultimo componimento è un uomo, un padre, che mostra la propria debolezza, la propria piccolezza innanzi al mistero della vita, di cui la donna, è prima e ultima custode. Un uomo che non sa capire l’amore perché non ne ha la forma, la forma del ventre, che la vita l’accoglie. Le forme diventano più lineari e consapevoli. Manca la cerimoniosa grandezza della prima sezione. Il linguaggio diventa semplice e lineare, perché sono ordinarie le storie che racconto. Ordinarie nella loro brutale quotidianità. Ordinarie nella loro dolcezza come. Ordinarie nella loro tragicità, è il caso del prologo di questa sezione, che volutamente è un brano in prosa, come sentore che qualcosa è cambiato, che cambiano le modalità d’espressione. L’ultima sezione può essere considerata una miscellanea; il titolo ne restituisce la natura variopinta: animadverto. Questa sezione è un insieme di istantanee. Il lettore vi trova la traccia di ciò che determinati momenti hanno lasciato in me. Capita a volte che qualcosa che stiamo vivendo venga filtrato dalla nostra anima e serbato gelosamente. E io l’ho scritto, prima che il tempo me lo facesse dimenticare. E sono momenti di commosso calore umano, momenti di debolezza, di amarezza, di apatia. In definitiva Forma Mentis è il mio specchio sul mondo, il mio filtro. Il modo in cui io lo percepisco , il modo in cui lo avverto, in cui lo racconto. E quello che percepisco è che in ogni momento tornano forti gli echi del passato e che non esiste nulla nel nostro presente che non sia stato influenzato almeno in parte da quanto ci siamo lasciati alle spalle. E con questa mia raccolta io lo racconto questo passato e racconto gli effetti che ha avuto sul mio modo di percepire il presente. E spero che le mie parole giungano a quanti sanno che c’è molto di più di quanto nascondiamo e molto di più di quanto i nostri occhi possano vedere. Tutto il mio lavoro è dedicato a quanti sanno guardare ( e non solo vedere) oltre, e io, non ho fatto altro che cercare di mostrare in maniera alquanto maldestra quello che ci ho visto io nel mio oltre. “Mi regali questa notte bellissima E te la porti via” Lasci in me l’amaro dell’eterno La dolce attesa dell’impossibile” Forma Mentis di Michele Prencipe.

 

 

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