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E’ difficile oggigiorno trovare persone che ti salvano la vita. Ma c’è sempre un’eccezione che si innalza al di sopra del torpore delle nostre membra e riporta in auge l’umanità e la sensibilità che caratterizza il nostro essere e la nostra anima. E quando questo succede si può ben parlare di un eroe dei nostri tempi. In questo caso si tratta del concittadino settantenne Mario Abate, il quale recandosi in campagna a bordo del suo

veicolo, all’altezza della zona interna del P.I.P. in agro di Troia, intravedeva per terra la signorina F. P. di anni 17, figlia del nostro affezionato lettore Giuseppe Pompa, caduta dalla sua bici. La ragazza destava in condizioni gravi con profonde ferite su tutto il corpo in particolare ad una gamba. Senza indugio, il sig. Abate le prestava le prime cure cercando di tamponare le ferite con delle bende ricavate della sua camicia. Nello stesso momento giungevano sul posto altre persone che pur percependo la gravità della situazione non prestavano aiuto nel dovuto soccorso. Senza indugio il sig. Abate, essendo sprovvisto di telefonino, cercava un modo per mettersi in contatto con i mezzi di soccorso e così attraversando le campagne circostanti si recava presso una località dove era in atto la mietitura e dove il proprietario del terreno, il dott. Eleuterio De Felice, avvertito di quanto era successo, prontamente avvertiva il 113 ed il padre della ragazza ferita. Sopraggiunti i soccorsi, la ragazza veniva trasportata al pronto soccorso di Foggia dove veniva ricoverata e le veniva suturata la gamba con cinquanta punti. Auguriamo alla ragazza una pronta guarigione e ringraziamo il sig. Abate per il tempestivo soccorso.