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I secolari riti della Settimana Santa

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Aprile 2011
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In questi giorni si rinnovano a Troia gli antichi riti della Settimana Santa: dalla visita ai Sepolcri, alle Catene, alla Processione dei Misteri, alla Resurrezione, al Bacio di Pasqua del Salvatore a sua Madre. In questa cittadina che ha fatto della tradizione devozionale una tappa importante della propria identità, rivivere i riti della Settimana Santa, che si ripetono da secoli, diventa un momento unico di partecipazione collettiva che riesce a dare il senso vero del legame del popolo alla Passione di Cristo.Troia crea le sue tradizioni religiose durante la sua singolare storia che la vede sede di quattro Concilii e privilegiata dai Papi e dai Vescovi tra i quali ricordiamo Mons. Emilio Giacomo Cavalieri che durante i suoi trentadue anni di episcopato a Troia (13 marzo 1694 - 11 agosto 1726, deceduto) commissionò i riti della Settimana Santa.

Egli stesso dava l’esempio di penitenza, percorrendo spesso, scalzo e con la sola veste talare, carico di una pesante croce, un tragitto di circa 2 Km., dall’antica Chiesa delle Croci, in viale Kennedy, sin alla Chiesa di San Francesco, in via Regina Margherita. Ed ogni anno Troia rivive la sua storia: si inizia Venerdì santo alle ore 10.00 dalla chiesa di S. Basilio (XI sec.) con la “Processione delle Catene”, istituita, quindi, oltre trecento anni fa, nel 1702. Cinque penitenti incappucciati, accompagnati dal battito ritmato della “trocchiola”, attraversano le vie del paese scalzi e gravati dal peso di possenti e rumorose catene, portando con sé grandi croci in legno. Venerdì sera alle ore 20.00 si snoderà la “Processione del Misteri” nel corso della quale cinque gruppi statuari rappresentanti le scene della passione e morte, vengono portati in processione attraverso la città. Nel pomeriggio della Domenica di Pasqua, alle ore 18.30, si terrà la “Processione del Bacio” nel corso della quale le statue della Madonna e del Salvatore, partendo dai punti opposti della città, vengono condotte l’una di fronte all’altra dinanzi alla Cattedrale. Lì, le due statue si avvicinano e si allontanano per due volte e la terza volta finiscono con l’incontrarsi e toccarsi dando vita al rito del “Bacio”.

 

 

 

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