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Politiche 2018: le probabili candidature in Capitanata

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Dicembre 2017
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Politici foggiani in guerra per un posto fisso

Il vento della vittoria del centrodestra soffierebbe fino a Bruxelles, scriveva giorni fa il Corsera, e starebbe riportando in patria volti ed ambizioni per il Parlamento italiano. Diversi gli europarlamentari che potrebbero riempire in posizione più o meno blindata le liste, ad esempio, di Forza Italia. Tra questi, secondo indiscrezioni, l'europarlamentare lucerina Barbara Matera. È questo il nome che circola in queste ore per il listino bloccato degli azzurri. Ma in seconda posizione, probabilmente. Il primo posto, quello più ambito di tutti, alla base di una certissima elezione, Berlusconi lo avrebbe riservato a Giovanni Lo Storto, direttore generale della LUISS Guido Carli di Roma (Premiato col Rosone d'Argento nel 2015, ndr). Ambedue con origini foggiane, Matera e Lo Storto (la prima di Lucera, il secondo di Troia), ambedue nomi di strettissima scelta del Cavaliere, che raccontano in questi giorni blindatissimo per ciò che concerne le candidature: le fa lui, punto. I coordinatori regionali possono proporre, inviare CV, sperare ma alla fine quei listini li compila lui. E avrebbe le idee chiare: società civile, anzitutto, mondo della cultura, dell'università appunto, dell'imprenditoria. È a loro che bisogna aprire. Poi gli azzurri “suoi”. Solo dopo gli azzurri “periferici”. Che dovranno sorbirsi la roulette russa dei collegi uninominali se vogliono spuntarla e andare a Roma. Faticare, portare voti, per loro e per il partito. Se le indiscrezioni corrispondessero al vero, la strada sarebbe tutta in salita per i “blue men” di sempre: cosa farebbe il vicepresidente del consiglio regionale Giandiego Gatta, ad esempio, le cui ambizioni romane sono note ed il cui obiettivo (dichiarato nel corso dell'ultima assemblea provinciale del partito) è guadagnare il podio del listino proporzionale per una elezione certa? Sul suo nome scommettono anche le segreterie provinciale e regionale del partito (Vitali ha dichiarato il suo impegno in sede di assemblea) e il sindaco di Foggia, Franco Landella, che sul suo nome avrebbe chiuso l'accordo per l'ingresso della cognata Michaela Di Donna a Bari, in consiglio regionale, in surroga di Gatta. “Difficile che Gatta accetterà di correre in un collegio, anche se sarebbe l'unico a poterlo fare visto la mole di voti che porta con sé. "E il partito ne ha bisogno” spiegano fonti azzurre. Gatta, a quel punto, che collegio dovrebbe giocarsi? Per godere del peso della famiglia Landella-Di Donna punterebbe al collegio di Foggia ma Gatta è manfredoniano e il collegio del capoluogo sarebbe difeso con le unghie e con i denti anche da Luigi Miranda, presidente del consiglio comunale del capoluogo. Bel rompicapo. Su tre collegi camerali, almeno due, secondo il segretario Di Mauro, dovrebbero andare a Forza Italia sulla scorta delle percentuali degli azzurri rispetto agli alleati. Il resto se lo contendono Lega, Fdi, l'Udc che pare giochi da sola al momento blindando la ricandidatura del deputato uscente sammarchese (http://www.foggiatoday.it/politica/ricandidatura-angelo-cera-parlamento.html"Angelo Cera), in pole anche per un collegio uninominale, quale? Anch'egli il Foggia-Gargano. “Forza Italia non può scegliersi i collegi senza condividerli con gli alleati – fa sapere Napoleone Cera- anche perché l'Udc, con il suo 8-10%, è ago della bilancia per la coalizione”) e il contenitore in fase di strutturazione con Costa, Quagliariello, Parisi, Fitto (e forse Maurizio Lupi, se Alternativa popolare dovesse fare la scelta di correre col Pd): anche qui, chi schierare? Di certo l'uscente Tarquinio, che sarà ricandidato al Senato, collegio di Foggia. "È conditio sine qua non” mette in guarda il coordinatore cittadino di Direzione Italia, Mimmo Verile. I giochi sono complicati e gli alleati al tavolo ancora non si siedono per fare il punto. C'è poi tutta la partita dei 5 stelle e quella nel centrosinistra, dove le coalizioni sono in alto mare. Data per acclarata la distanza siderale con “Liberi e uguali”, la nuova sinistra nata dalla fusione qualche giorno fa a Roma delle sinistre anti-Pd (anche se molti sono coloro che sussurrano che alla fine si andrà tutti insieme), i dem devono provare a mettere su la loro macchina da guerra che, pare, almeno in Puglia, non possa fare a meno dei civici di Michele Emiliano. Per i quali, stante la difficoltà di un listone nazionale, si delineerebbe la possibilità di postazioni all'interno del Pd stesso. Roba non facile considerati i margini strettissimi di elezione e le ambizioni degli uscenti. Come si incastreranno i giochi? Leonardo Di Gioia non vorrebbe candidarsi, dice ufficialmente. Eppure c'è chi giura che l'idea di andare a Roma lo stia seducendo eccome, tanto da stare “trattando” per il primo posto nel listino Pd, appoggiato da Michele Emiliano, ed infastidendo non poco gli uscenti Bordo e Mongiello. Anche perché, secondo qualcuno, visto il peso di Emiliano e il sangue non proprio ottimo che correrebbe tra il governatore e i manfredoniani, potrebbe riuscirsi, costringendo i dem a migrare verso altri lidi. Possibile? Secondo quanto filtra da ambienti regionali, sì. Il che sarebbe una novità assoluta nel panorama dem e foggiano. Altri collegi. Fuori. Come starebbe facendo in queste ore Lello Di Gioia, altro uscente, ex PSI eletto in Sardegna nel listino Pd e pronto a ricandidarsi. Non si sa dove.

Giovanna Greco

Panoramica alleanze e  candidature

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L'UdC sceglie il centrodestra. L'on. Cera: "Credo di ricandidarmi, mi chiedono di farlo"

Alla presenza del segretario nazionale, Lorenzo Cesa, è partita il 4 dicembre alla Fiera di Foggia la campagna elettorale dell'Udc in vista delle elezioni politiche di marzo 2018. A livello nazionale la decisione è presa: l'alleanza è col centrodestra, mai con Renzi. Ed Emiliano in Regione? Si resta in maggioranza, ovviamente. Politiche e Regione sarebbero per l'Udc piani diversi e la decisione nazionale non influirà "sui rapporti già in essere negli enti locali" (Napoleone Cera potrebbe essere anche "promosso" ad assessore dopo la dipartita di Salvatore Negro, ricordato alla Fiera di Foggia con un lungo applauso). Intanto Angelo Cera lavora alla "quarta gamba" della coalizione, in accordo coi fittiani e con quei movimenti di centrodestra le cui cifre non consentono di farli scendere in campo da soli (vedi Idea di Quagliariello) e alla sua ricandidatura alla Camera (nel collegio Foggia-Gargano, l'intenzione, con tanto di blindatura nel proporzionale anche. Per Lorenzo Cesa, la "quarta gamba" potrebbe diventare la terza per forza elettorale. Al Comune di Foggia, intanto, si resta all'opposizione di Landella e c'è odore di campagna acquisti.

Foggia, elezioni politiche: Forza Italia divisa sulle candidature

Primo posto nel listino bloccato: la poltrona più ambita per una elezione certa a Roma. E si apre la guerra nei partiti. Con gli storici militanti a pretendere una candidatura. In Forza Italia il dado pare essere tratto per metà del partito: alla Camera (dove le percentuali di elezione  sono più alte) deve andarci Giandiego Gatta, mister preferenze alle scorse regionali e vicepresidente del consiglio regionale. Su di lui c'è il placet del sindaco di Foggia, Franco Landella (Gatta libererebbe il posto in regionale alla cognata Michaela Di Donna, e del segretario provinciale Raffaele Di Mauro. E Luigi Vitali, segretario regionale, se ne deve fare portavoce a Roma, presso Silvio Berlusconi, al quale toccherà l'ultima parola sulle candidature.  È questo il messaggio emerso dall'assemblea provinciale di Forza Italia oggi al Palazzetto dell'Arte con amministratori e quadri dirigenti. La legge elettorale dà spazi di elezioni strettissimi e con un Silvio Berlusconi intenzionato a blindare gli uscenti e ad aprire alla società civile, agli azzurri di una vita conviene farsi sentire. Landella lo avrebbe detto anche all'assemblea nazionale: non faremo i portatori d'acqua. Ma i giochi di incastri sono tutt'altro che semplici. Se Gatta, infatti, per parte sua, mette d'accordo (per posizionamenti incrociati)alcuni big del partito, dalle parti di Luigi Miranda, presidente del consiglio comunale, giunge l'altolà: non ci si fossilizzi su una sola proposta, c'è tutto un territorio da rappresentare. Miranda, forte di un rapporto personale con Berlusconi, non nasconde la sua anche di ambizione. La battaglia insomma è solo all'inizio. Una cosa pare certa: i fittiani, che pure stavano valutando l'ipotesi di entrare nella lista azzurra per garantirsi l'elezione di alcuni fedelissimi (vedi l'uscente Lucio Tarquinio su Foggia) nel listino forzista non ci saranno.“

Giovanna Greco e Roberto D'Agostino

 

Foggia, assemblea Pd e congresso Capitanata Civica

Il Partito Democratico di Capitanata ha un nuovo segretario. Una donna.(http://www.foggiatoday.it/politica/lia-azzarone-segretario-provinciale-pd-foggia-davide-emanuele.html http://www.foggiatoday.it/politica/lia-azzarone-segretario-provinciale-pd-foggia-davide-emanuele.html"Azzarone). E a benedirla è arrivato anche Michele Emiliano ieri, nell'auditorium della Camera di Commercio dove si è tenuta l'assemblea dei delegati. Eletta dal congresso del Partito Democratico, sbaragliando l'area minoritaria Gentile-Calvio (le cui poltrone ieri sono rimaste vuote in segno di protesta degli aventiniani che non riconoscono il congresso e i suoi risultati attendendo per questo gli esiti della commissione nazionale di garanzia), Azzarone ha chiesto rispetto ieri per i tanti che l'hanno votata, militanti Pd che non meriterebbero questo disconoscimento. Appello al quale si è unito Michele Emiliano, accusato di aver gestito il congresso a suo favore, per tramite di Raffaele Piemontese, soprattutto in quel di cerignola, patria della sconfitta Elena Gentile (dato storico, non a caso alla vincente Di Tommaso si è offerta la presidenza dell'assemblea, andata al consigliere comunale cerignolano Daniele Dalessandro). In contemporanea, a pochi metri, presso l'ente Fiera, il movimento civico di Leonardo Di Gioia inizia la sua fase di strutturazione in tutta la Puglia per diventare un vero e proprio progetto politico. Emiliano va, benedice anche loro, è il suo popolo in fondo, quello che tramite i suoi due assessori regionali foggiani governa ora tutte le leve di comando della Capitanata. È la seconda forza politica in Puglia. Accorrono 188 amministratori, 31 comuni, ci si prepara alle politiche. Leo Di Gioia - che al tavolo sceglie di mettere i tre rappresentanti più autorevoli del civismo comunale, Metta, Tutolo e Miglio- evita di personalizzare la serata, rifugge il tema di una sua candidatura, da più parti sussurrata, ma al Pd, alleato di governo, fanno giungere il messaggio chiaro: in queste elezioni dovrà esserci spazio anche per loro, i civici. Emiliano si fa garante e trait d'union delle due formazioni (che attirano anche curiosi inattesi, tra cui il consigliere, pare ancora di maggioranza, del Comune di Foggia Alfonso Fiore, già Ncd e Civica per la CapitAmata).

Giovanna Greco

 

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