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Il sindaco Cavalieri ignora le regole democratiche e impedisce l'affissione dei manifesti delle opposizioni e il consigliere Giuseppe Beccia abbandona i lavori del consiglio comunale‏

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Dicembre 2014
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COMUNICATO STAMPA

"Violare le regole democratiche e arrivare perfino a censurare i manifesti delle opposizioni è un fatto di una gravità inaudita. Per questo ho abbandonato i lavori del consiglio comunale".
Interrogazioni senza risposta da mesi, ordini del giorno ignorati e convocazioni fuori dalle regole. Il sindaco Cavalieri viola le regole democratiche e arriva fino al "controllo preventivo" dei manifesti delle minoranze. Un fatto gravissimo.
La libertà, in democrazia, viene prima di ogni cosa. Quando si viola la libertà è, sempre, un fatto grave. Questa mattina, in qualità di consigliere, mi sono recato in Consiglio Comunale e ho chiesto di intervenire per poter spiegare le ragioni gravi per le quali io e altri consiglieri di minoranza abbiamo deciso di non partecipare ai lavori del Consiglio in segno di protesta e di profondo dissenso verso il comportamento che il sindaco continua a tenere nei confronti delle regole democratiche. Un dissenso che si è ulteriormente acuito in questi giorni per via di un fatto grave, che non ha precedenti. Il sindaco, per tutta risposta, non mi ha consentito di intervenire, negandomi la parola. Un sindaco che nega la parola in consiglio comunale, a questo siamo ridotti. Di fronte a questo comportamento, di fronte a questa negazione, sono andato via e ho annunciato che ci saremmo rivolti alle autorità competenti. Lo faremo. Spiegheremo alle autorità le tante violazioni che continuano ad avere luogo, da tempo.
Spiegheremo che le interrogazioni dei consiglieri comunali non hanno risposta da quasi due mesi. Spiegheremo che gli argomenti presentati dalle minoranze non vengono inseriti all'ordine del giorno. Spiegheremo che i consigli comunali vengono convocati senza rispettare i tempi previsti. Ma spiegheremo, soprattutto, che in questa città, dopo quello che è accaduto in questi giorni, la libertà di opinione e di espressione è compromessa. Quello che è accaduto, ormai, lo sanno tutti: il sindaco ha impedito la pubblicazione di un manifesto politico di una parte della minoranza esercitando, di fatto, un potere di controllo preventivo, una censura. Questo è intollerabile, non si era mai visto. Nessuno, men che meno il sindaco, può permettersi di scegliere cosa si può affiggere e cosa no. Se si sente leso dalle opinioni altrui è libero, dopo, di denunciare i fatti alla magistratura. Ma non può permettersi di vietare, in via preventiva, l'affissione di manifesti che non gli sono graditi. Questo è un fatto grave. In questi anni io sono stato attaccato spesso, duramente e costantemente. Attacchi gravi, spesso violenti e offensivi. E mi sono dovuto difendere con pazienza, lottando quotidianamente contro le menzogne. Ma sempre, ripeto sempre, rispettando la libertà di opinione altrui. Le critiche si accettano e, se si hanno argomenti, si affrontano, si smentiscono con i fattiMa non si possono vietare perché se si vietano si viola la libertà. E la libertà, in democrazia, viene prima di ogni cosa.

 

 

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