Deceduto Mario Cristiani

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Il ricordo del fratello Guido, della redazione di Torino.

Caro fratello mio, sono trascorsi alcuni giorni dalla tua scomparsa avvenuta martedì 10 novembre 2015, il giorno in cui sei volato in cielo a soli 74 anni, ma soltanto ora, ho trovato la forza per scrivere queste poche righe. Il dolore è molto grande ma comunque era necessario far sapere a quanti ti hanno conosciuto, che tu non sei più tra di noi, nonostante il dolore ancora oggi non mi rendo conto di quanto è accaduto, perché ti sento vicino; il buon Dio ha deciso di accoglierti prematuramente nel Regno dei Cieli, non permettendoti più di esprimere la tua voglia di vivere, accettando anche la lunga malattia che alla fine, ha prevalso sulla tua vita. Adesso aleggiano nella mente della tua famiglia, della tua  amata sposa Rosa, dei tuoi figli e nipoti e di tutti noi, quei valori che hai saputo esprimere durante la tua esistenza quale instancabile lavoratore, umile che non ha mai fatto mancare nulla alla famiglia, uomo semplice ma  pieno di energia sempre disponibile verso il prossimo, sempre solare e positivo in ogni occasione, la tua saggezza, la tua disponibilità a fare del bene a chiunque certamente l’hai dimostrata nel compiere il tuo lavoro di tranviere per oltre 30 anni; molti tra gli ex colleghi di lavoro ricordano ancora le tue maniere gentili verso i passeggeri trasportati sull’autobus durante il tuo servizio. Questi enunciati sono tutti piccoli esempi, che hanno fatto di te un grande uomo e di tutto questo, i tuoi figli e tutti noi siamo fieri. Caro Mario manchi a tutti noi, ma per cercare conforto nella fede cito un brano di Sant’Agostino dal titolo:

La morte è niente

Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è famigliare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola famigliare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime non piangere, se mi ami, il tuo sorriso è la mia pace.

tuo fratello Guido.

La redazione tutta di Aria di Troia si unisce al dolore di Guido e della famiglia.

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