Storia dei riti della Settimana Santa a Troja

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News - Marzo 2016
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Fede e tradizione

Nel 1702 avvenne nel reame di Napoli un violento terremoto e aeromoto, che colpì anche Troja. Il vescovo mons. Giacomo Emilio Cavalieri, per scuotere la popolazione intiepidita nella Fede, si vestì con un rozzo saio, e, incoronatosi di spine, flagellandosi e camminando scalzo, si caricò sulle spalle una pesante croce portandola in giro per il nostro paese. A questo avvenimento si fanno risalire le celebrazioni paraliturgiche della Settimana Santa: la visita ai “Sepolcri, le “Catene”, la processione dei “Misteri”, mentre il “Bacio” può avere avuto origine dagli scambi culturali intercorsi con i paesi interessati dalla transumanza. Questa sera 24 marzo, Giovedì Santo, i riti iniziano con la visita ai “Sepolcri”, allestiti nelle principali Chiese della nostra cittadina. Vi partecipano singoli o gruppi isolati di fedeli e gruppi appartenenti alle Confraternite religiose cittadine. Domani mattina 25 marzo, Venerdì Santo, cinque uomini incappucciati con sai bianchi trascineranno a piedi nudi pesanti catene, legate alle caviglie. Sulle spalle, ognuno di loro porterà una pesante croce in legno, delle quali, la prima, ha nel capocroce due dadi dipinti: pare sia la croce usata dal citato vescovo Cavalieri. La suggestiva processione partirà, come vuole la tradizione, dalla chiesa di San Basilio Magno, accompagnata dal religioso silenzio dei fedeli, interrotto, solo, dal sinistro rumore delle pesanti catene striscianti sulla pavimentazione stradale. Le “Catene” si dirigeranno ai “Sepolcri”, dove i cinque penitenti si raccoglieranno in preghiera. Per tradizione il penitente che inizia la pratica di pietà può interromperla solo se la tramanda ad un proprio familiare dopo un periodo di almeno 5 anni. Alle ore 19:00, essendo in corso l’Anno Giubilare Straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco, verrà fatta, eccezionalmente, la Processione/Via Crucis solo con il Crocifisso Miracoloso di Pietro Frasa e la statua della Madonna Addolorata. Non ci sarà, quindi, la processione tradizionale con i “Misteri”, che muoveva con in testa i cinque gruppi statuari in legno (i meno giovani ricordano i precedenti, ora custoditi nel Museo Diocesano, che erano in cartapesta di scuola napoletana del Settecento). Questi gruppi statuari rappresentano la cattura di Gesù, la Coronazione di spine, la Flagellazione, la Prima Caduta ed il Calvario (Cristo Crocifisso). Descriviamo, per completezza, la processione che si snoda negli anni “normali”. Le statue dei “Misteri” sfilano per le strade principali di Troja, con al seguito quella in cartapesta, rappresentante il Cristo Morto adagiato su un letto di fiori, che viene portata a spalla dai fratelli della Confraternita del Santissimo Sacramento, e, infine, la statua della Madonna Addolorata, opera del 1699 di G. Colombo. In coda procede il gruppo delle “Catene”. I cinque penitenti, questa volta, sono vestiti di viola ed a volto scoperto. Recano sulle spalle “solo” le Croci, ma sono con i piedi liberi da catene. Prima del Concilio Vaticano II, la processione assumeva toni di forte spettacolarità e di grande intensità emotiva per la mestizia e per le varie prediche, recitate dai seminaristi in alcuni luoghi predisposti con pulpito itinerante. L'ultima predica, tenuta in piazza Cattedrale era detta dello “strazio”. Adesso, al cospetto della Cattedrale, con le statue allineate nella piazza antistante, il Vescovo o un suo vicario, dopo una breve predica, impartisce la benedizione ai presenti. Il corteo religioso principale si scioglie qui e il gruppo statuario del “Calvario” viene accompagnato dai fedeli fino alla Chiesa di San Francesco. In tutte le fasi della Processione e dell'accompagnamento del “Calvario” la banda cittadina intona una serie marce funebri. Domenica di Pasqua, 27 marzo alle ore 18:30, ultimo rito esterno paraliturgico: la processione del “Bacio”. Prima della Santa Messa serale, la statua della Madonna incontra quella del Salvatore davanti alla Basilica-Cattedrale. Le due statue, partite rispettivamente dalla chiesa di San Domenico (la Madonna) e da quella di San Francesco (il Salvatore), si avvicinano, ma le prime due volte non si riconoscono. Al terzo incontro la statua del Salvatore si inchina fino a baciare i piedi della Madonna, mentre la banda cittadina intona la marcia dal “Mosè” di G. Rossini. La folla applaude e le campane suonano a distesa. Poi, le due statue entrano in chiesa. Alle 19:00 seguirà la solenne concelebrazione Pasquale, quest’anno presieduta, non essendo ancora stato nominato il nuovo Vescovo, dal nostro Amministratore Diocesano mons. Ciro Fanelli. Proponiamo a nostri lettori i video delle processioni descritte registrate nel 2012/3 (Cliccare sui link sottostanti).

Cliccare sui link per vedere i filmati:

Processione delle catene 2012

Processione dei Misteri 2012

Processione del Bacio 2012

Processione dei Misteri 2013

(notizie tratte dalla guida “Troja” di G. Guadagno, edita da “Daunia Studi” nel luglio 1998)